mercoledì 31 dicembre 2008

Stranieri in Sicilia (6)

160 alunni delle superiori, in Sicilia per un viaggio culturale (?) spirituale (?) religioso (?) di parecchi giorni, tema "oltre le colonne d'Ercole", accompagnati da alcuni insegnanti. Provenienza: Modena, Parma, Faenza, insomma luoghi del Nord.
Ci invitano a fare una serata di canti siciliani, e noi accettiamo di buon grado.

Primo problema, il dialetto. Prepariamo un opuscolo con i testi e le traduzioni, cosa molto più impegnativa del previsto. Ci mettiamo le cose più note e quelle meno note, quelle di facile ascolto e quelle ben più impegnative.

Da loro, ci spiegano a cena prima dello spettacolo, la tradizione popolare si è già spenta (tranne forse il ballo liscio, ma è cosa romagnola), ammutolita dalla TV, irrisa dai consumi, castrata dal poco credito che la cultura in cui vivono dà alla tradizione.

E adesso come facciamo - pensiamo preoccupati - a trasmettere i sanguigni e delicati sentimenti della tradizione siciliana? I canti di lavoro? le serenate? la Novena? e in più siamo in formazione minima, decimati dai malanni invernali. E in più i ragazzi sono provati da una gita ad Agrigento iniziata alle sei di mattina. Bah, vedremo.

E infatti, dal palco, abbiamo visto. Quello che è vero e bello, è vero e bello per tutti. Si impone da solo, basta esservi fedeli, nonostante gli intraducibili modi di dire e la musica inusuale per orecchie da metallari, ornate da elaborati piercing.

L'attenzione, la disponibilità a lasciarsi colpire, gli sguardi con gli occhi sgranati, gli applausi a scena aperta, sono stati sinceri.

Ed anche la nostra soddisfazione per aver contribuito ad un viaggio che, fermi restando tutti gli aggettivi usati prima, è semplicemente umano.

Come sempre, il ricavato all'AVSI.


p.s.
come da tradizione se basso scrive contralto postilla...

ho voluto aggiungere un momento della mega-tarantella organizzata e guidata da sopranorusso, mi sembra emblematica del clima ...

a proposito di clima, col freddo che c'era, da buoni nordici, i ragazzi erano fuori in magliettina e noi... in sciarpa e giaccone!

lunedì 29 dicembre 2008

Natale in casa... Pepita (5)


Stasera la Novena è stata fatta in casa Pepita, la gatta bianconera della nostra amica e contralto P. , certo la cosa ha provato alquanto il nostro stonedogs che, per fare onore al suo nome, è allergico al pelo di gatto (ghghgh) !

Cantare per persone che cantano con te è sempre bellissimo, il vero senso della Novena, e poi abbiamo avuto la sorpresona : il nostro amico Tenore (notare la maiuscola) che ha cantato deliziando le orecchie (e i cuori) nostri e della cittadinanza nell'arco di qualche chilometro... ci siamo congratulati col padrone di casa per la solidità della struttura portante della sua magione...
Abbiamo cenato con piatti tipici della tradizione siciliana e dopo cena ancora canti improvvisati, insieme anche al clarinetto del neo papà genero di casa Pepita.

Per farla completa, una esimia e gentile uditrice aveva portato un liquore di amaretto alle nespole... meno male che guidava mia figlia !

La generosità degli amici và, come sempre, alle opere dell'AVSI.


p.s.
Pepita la gatta se l'è fatta alla larga... ma noi abbiamo goduto della bellissima nipotella della casa e della giovin sua mamma !

Sono arrivati anche i saluti del nostro 6corde dalla Terra Santa ed anche per i nostri amici pellegrini abbiamo cantato.


Stavolta faccio io (Basso Extralarge) la postilla...
nonostante la formazione ridotta, e l'asma allergica provocata da Pepita a Stonedogs, la Novena ha fatto il suo effetto. Che non consiste (nonostante le apparenze) nel cibarsi di cose prelibatissime, ma nel rivivere come popolo una tradizione. Fatta di cose prelibatissime, di moto del cuore e di carità.

E grazie anche a Tenore Maiuscolo, che ha deliziato i presenti. Con lui, nell'inedita formazione chitarra-clarinetto-mandolino, ci siamo divertiti a improvvisare su base lirica.

venerdì 26 dicembre 2008

4

Ed eccoci all'indomani. Dopo Natale, Santo Stefano.

Riunione tra amici festanti. Ci siamo inseriti con 50 minuti di spettacolo tra il robusto pranzo e la robusta, variegata e succulenta sessione dolciaria - liquoristica.
Ogni elemento di questa nutrita sessione meriterebbe un post a parte, ma nella veste di gruppo musicale e non comitato gastronomico dobbiamo sorvolare (ah, la cassata....).

Anche stavolta ce la siamo goduta. Il riscaldamento e l'inverno non giovano nè alla voce nè all'accordatura degli strumenti, ma ci siamo difesi.

La generosità dei nostri ospiti non si è limitata alle offerte in denaro, ma si è estesa a farci partecipi della festa.

Anche questa è perfetta tradizione novenaria, in cui la distinzione tra attore e spettatore, tra musicante e ascoltatore, tra committente e artista è una pura questione di ruoli. Insomma ci siamo sentiti a casa, anche se la conoscenza diretta c'era solo con alcuni.

Mi ripeterò, ma un "Grazie", di cuore, ci vuole.


p.s.

mi permetto una aggiunta....

molti dei partecipanti, nonchè il nostro 6corde, domani partono per la Terra Santa e forse questo ha dato il suo bel contributo all'atmosfera di vero Natale !

p.p.s.

il bimbo nella foto non è extralarge ma forse un suo progenitore....

giovedì 25 dicembre 2008

3

Giorno di Natale.

Nella più pura tradizione novenaria, ci presentiamo (ma era concordato) ad una festa di battesimo.

Fatti gli auguri al piccolo Mattia, ci mettiamo a cantare. Pubblico attento, anche i bambini. Ce la godiamo noi e il pubblico e, alla fine, si raccoglie l'obolo, si scherza, si beve, si ride.

Uno dei presenti ci convoca per l'indomani, una riunione tra amici. Passaparola....

Grazie!

mercoledì 24 dicembre 2008

Buon Natale!


Buon Natale a tutti! Cantando, suonando, facendo festa, ma soprattutto guardando quel bambino.

domenica 21 dicembre 2008

E due!



Orbi.
Siamo come gli orbi, ossia ciechi, ipovedenti, coloro che non vedono, che non possono controllare l'esito delle loro azioni.
Come il violinista cieco di questo gruppo da presepe, fotografato a Sclafani, che può solo supporre l'effetto della sua arte nella vecchia che attentissima ne segue il canto, nell'anziano che fa il bilancio della sua vita, nel ragazzo che sogna il futuro.
Ma intanto suona e canta, perchè ci sono cose che, per smuovere il cuore, è meglio che siano suonate e cantate.
E i cantastorie ciechi, in tutta la Sicilia, lo sanno (sapevano) bene, in quanto professionisti del racconto popolare in musica.

Siamo stati a Lentini, invitati da un'associazione locale a presentare la novena durante una cena sociale, esattamente tra la prolusione del presidente, seguita dal predicozzo di un sacerdote, su cui leggerete altrove, e la cena vera e propria.

Tempo concordato, 30 minuti, quindi intensa attività di riduzione del copione per lasciare le cose di maggior valore.

Al quarto minuto ci dicono che dobbiamo chiudere perchè sono in ritardo, ci spengono la luce del palco. Si riaccende, finiamo in fretta.
Lasciamo il posto ad uno zampognaro che "fa più Natale", e infatti si produce in un trito "Tu scendi dalle stelle" eseguito a lume di candela. Lo avessimo saputo, magari lo avremmo fatto insieme.

Ci danno un assegno e ce ne andiamo.

Anche questo contributo è carità, e ne siamo orgogliosi. Ma pensare che sarà nobilitato più dalla sua destinazione che dalla sua origine ci rattrista.



p.s.
sono la merins-contralto
vorrei aggiungere un contributo piccino a quanto magistralmente detto da bassoextra, niente parole, solo una foto... il mulo ed il pastore sottostanti fanno parte del mio presepe... il mulo sono io.
Sono io perchè ieri sera avrei voluto "lavorar di zoccoli", mi han fatto sentire una mentecatta... ma sono io anche perchè sono ostinata.
In fin dei conti noi cantiamo per dire il nostro amore commosso verso questo Bimbo che irrompe nella storia (personale e dell'umanità tutta) e se hanno preso a pesci in faccia Lui (dopo che i pesci li aveva pure moltiplicati), anche noi possiamo prenderci la nostra parte.
E poi un altro bimbo lo possiamo adottare e questa è la cosa che conta... Abbiamo testimoniato come abbiamo potuto, per il resto a far crescere i semi ci penserà Chi di dovere.


E uno !!!


Ieri prima Novena all'Istituto Gemmellaro di Catania.

Prima considerazione : qualcuno sarà adottato e questa è la cosa fondamentale.

Seconda considerazione : eravamo bellissimi tutti messi in tiro e con i nuovi leggii omologati.

Terza considerazione : prima di fare uno spettacolo in una scuola mi iscriverò e frequenterò per qualche giorno... è importante avere supporters interni...

Tralasciando la celia, è stata una bella occasione, abbiamo fatto pochi canti perchè eravamo ospiti di uno spettacolo messo su da insegnanti vari (poesie e canti in inglese, spagnolo e francese) ed era ovvio che i ragazzi aspettassero con ansia di applaudire i compagni di classe... però la Novena lascia sempre il segno.

Il segno di una tradizione più grande che ti prende e ti mostra che tu le appartieni.

Così come noi ci sentiamo di appartenere e di essere al servizio di questo/a ragazzino/a che, anche se non lo sa, sarà accompagnato dal nostro canto per un anno...
p.s.
stasera siamo a Lentini (CT) per il Rotary, domani vi dico...