martedì 12 gennaio 2010

Il 3 anzi il 2

Travolto da una insolita telefonata tra il settimo e l'ottavo dei dodici presepi di Mineo, uno più bello dell'altro, vi racconto la stessa serata del post qui appresso, vista però da Grammichele.

Ho raggiunto il posto quasi subito utilizzando più volte il mio navigatore.

Il mio navigatore consiste nel pulsantino che fa scorrere in basso il vetro del finestrino. Basta puntare la macchina su un altro elemento della razza umana, attivare il navigatore e pronunciare il comando vocale "scusi, per andare a XXX, da dove devo prendere?". Se poi ci si trova in un bar o a un distributore, il navigatore può essere sostituito da un tipo più potente, che è la maniglia dello sportello.

Insomma, ero sul posto alle 19. Vedo gli organizzatori che stavano attrezzando la sala, saluto moglie e amici-di-presepe costretti a cambiare programma, e tranquillizzo i locali. Gli altri sono partiti mezz'ora fa -comunico- quindi arrivano tra mezz'ora -sono 75 km totali- in tempo per gli orari previsti. Ok, non vi preoccupate, un po' di casino ma è andata, alle otto e un quarto presentate la serata e alle otto e mezzo cominciamo.

Ore 20. Telefono. Ma dove siete? -Siamo appena usciti per Grammichele, il primo svincolo. - Noooo, era il secondo. Tornate sulla superstrada, poco più avanti c'è lo svincolo giusto, se no farete un po' di strada provinciale. - OK, OK cinque minuti, stiamo arrivando.

Ore 20.30. Non arriva nessuno. Sala piena. Molte persone, atmosfera di festa e di scambio di auguri. L'organizzatore comincia ad essere sulle spine, e io pure. Telefono. MA SI PUO' SAPERE DOVE §%$&%$° SIETE ?
Conversazione irripetibile. Avevano fatto altri 60 KM, trovandosi esattamente 50 km troppo avanti in direzione del centro della Sicilia.
Mentre mi rianimano, invitandomi a non fumare quattro sigarette contemporaneamente e facendomi notare che ringhiare rovina la voce, la serata comunque ha inizio. Senza band.

Viene presentata l'AVSI e la sua attività nel mondo, cui segue la vera novità della serata (novità anche per gli organizzatori), una improvvisata lotteria (primo premio: un accappatoio) con un'asta modello Christie's per ogni biglietto.



Disperato, vedo sul pubblico un gigantesco immaginario fumetto "WE WANT THE SHOW". Ma io non sono Cab Calloway, non ci sono nè strumenti nè band, e nessuno a cui chiedere se conoscono Minnie the Moocher. Infine noto due macchine cariche di ethnocomponenti ed ethnostrumenti parcheggiare languidamente.

Non c'è tempo di sbranarli. In sei minuti accordiamo, ci cambiamo e adattiamo la scaletta provando una o due cosettine. L'asta sta per finire, siamo pronti ad andare sul palco.

Ci guardiamo in faccia per la prima volta nella movimentata giornata.

Entriamo.

Il resto è storia.



Agli amici di Grammichele un grazie sentito, a quelli di Ethnovoice ...... pure.

p.s.

aggiungo al racconto di basso extra una piccola precisazione : noi navigavamo di notte e il navigatore non era praticabile perchè la gente era a casa sua...

contralto a ti

2 commenti:

Pupanna ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Pupanna ha detto...

bel resoconto! l'ho letto solo ora ...